00 06/04/2011 14:07
Re:
bia13, 06/04/2011 12.52:

Ciao Doc,
anch'io condivido la linea di Omacc e di (CoachSte), posso capire il tuo discorso in under12..ma in under14 che avvicina all'under16 non si può garantire il posto a tutti/e..anche perchè in under16 quelle che fino a prima potevano essere differenze più o meno piccole diventano enormi, di colpo.
Se abitui i giocatori ad entrare sempre in campo ed all'improvviso li releghi in panca.."grande giove!" (cit.) ti esplode lo spogliatoio ed i genitori!!
Le/i bimbe/i sono molto più attente/i e spietate/i nel giudicarsi tra loro di quanto noi si creda..sai quante volte mi è capitato di sentire "dai..muoviti però" "perdiamo perchè non prende mai la palla" "Fra, ma perchè gioca..?" ... e medi cercando di far capire le diverse situazioni, i diversi percorsi, lo spirito di squadra, l'aiutarsi a vicenda ed il sostenersi...ma alla fine, quello che conta anche per loro, è fare un punto in più degli altri, vincere un set in più degli altri. Non è solo una fisima di noi allenatori.

Se vinci ed il gruppo progredisce, tutti sono contenti. I genitori in primis e poi il gruppo. Vorrei evidenziare il fatto che i più grandi problemi che io ho incontrato in palestra, sono nati dai genitori. Non dalle ragazze. Con loro spiego, definisco obbiettivi e percorsi personali inseriti nell'obbiettivo del gruppo e tutto fila liscio. Lo comprendono e lo accettano.
Chi gioca poco in una squadra che vince lo accetta, chi gioca poco in una squadra che perde, dopo un po’ “reagisce”, polemizza..poi spesso il tutto viene appesantito dai genitori che pensano in media di avere un figlio di qualità Bernardi o Lo Bianco..

La FIPAV fa agonismo, l’agonismo è fatto per esprimere il meglio che puoi dare e se puoi arrivare primo lotti per quello, se puoi arrivare decimo lotti lo stesso con tutte le energie per centrare il tuo obiettivo. Ora, se perdessi una gara fondamentale per il mio obiettivo perché do spazio alle ragazze meno forti nel momento sbagliato, cosa accadrebbe? Come si sentirebbe la “causa” della sconfitta? Come la prenderebbero le altre? E’ meglio il bene del singolo sacrificando quello del gruppo o il bene del gruppo sacrificando quello del singolo? O forse, come John Nash ci ha insegnato osservando i piccioni, è meglio integrare i bisogni del singolo in quelli del gruppo?

Per me non tutti possono giocare sempre, ma un buon allenatore deve essere in grado di leggere le gare e in quelle in cui può, dare spazio a chi gioca meno..ma deve avere il coraggio e la lucidità di non utilizzare chi in campo non ci può stare. Noi qui rappresentiamo gruppi in cui anche le seconde linee non sfigurerebbero nelle altre Società..ma c’è chi ancore in under 16 non prende la palla in attacco, non sa fare un bagher..e quindi? Di cosa stiamo parliamo?

Oltre alla FIPAV si può fare pallavolo in oratorio, nel CSI e nel PGS...ma anche lì, la mia esperienza in una società medio scarsa, mi ha insegnato che i genitori sono quasi sempre la causa di tutti i mali e che se vinci è tutto ok, se perdi no.

La conclusione di questo trattato? Gioca per vincere più che puoi, fai crescere tutto il gruppo gestendo intelligentemente le ragazze e le situazioni. Sii chiaro da subito con le ragazze ed i genitori sugli obiettivi stagionali. Allora, FORSE, avrai pochi problemi.

Scusate la lungaggine, mi sono accorto a fine post..



Perfetto, niente da aggiungere!